Rimini, Maggio - Agosto 1984
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Rimini, Maggio - Agosto 1984 - GIOVANNA RAFFAELLI - di Licinio Boarini su PRAXIS ARTISTICA
Quando l' indagine figurativa approda ai valori più profondi e consistenti del reale che ci attornia, le risultanze, specie se guidate e appoggiate dal sentimento, si estrinsecano lungo vie che inevitabilmente lasciano affiorare quei valori lirici che le sottendono: è un ragionare in chiave estetica che ci guida all' impegno pittorico di Giovana Raffaelli; la sua maniera infatti, condotta sempre con quel garbo semantico che le è così congeniale, raggiunge i livelli di una raffinata e appassionata ode poetica in virtù appunto di un trepido e partecipato impegno di osservazione che la porta a carpire quell' essenza intima che cova sotto le apparenze depurate dalle scorie di un tecnicismo aberrante, liberate da imposizioni abnormi, rinvigorite da un tocco cromatico stemperato e operato lungo le vie larghe dl registro.
Il gioco scenografico e strutturale segue poi questo indirizzo e sospinge sempre in evidenza quelle focalità che partecipano vivide all' assunto tematico e ne sottolineano ogni propensione anche in virtù di una grafia libera, spigliata, sicura e decisa che si evince con rara risultanza da ogni campitura, sia che la Raffaelli si inserisca fra le pieghe di un sentimnto, o ricerchi un' apertura colloquiale, sia che raccolga i sussulti di un movimento in esterno tra gli echi sedati di un approdo pervaso da incombenti brume o nei risvegli di una rada turbata e vivificata dallo scalpitio di mandrie in libertà, sia che si ponga all' acolto degli echi trasmessi da casolari amorbiditi da un' incipiente fatiscenza e assapori l' incerto profumo di un cespo floreale; sono sempre attimi condotti con un sottile e melodico garbo di proposta senza lasciarsi intrappolare in sigle di maniera lungo gli indirizzi di specifici apporti culturali, attraverso un richiamo costante alle ragioni più profonde del sentire poetico, permettendo così l' emersione della felicità intensa e trattenuta di un colloquio senza parole, il bagliore cangiante della luce nelle diverse ore del giorno, l' esistenza piena e sensibile di un mondo sorpreso nella sua tonalità più segreta, sempre inseguendo quello spirito di conquista di una realtà che si cela al dilà della prima scorza rugosa del visibile.
E' tutto un rifluire di voci che appoggiano un ragionare lirico, sciabolato da incursioni cromatiche accese e nello stesso tempo velate e leggere che si tramutano sempre in una palpabile ma precisa tensione etica e in un solido e consistente impegno culturale.
Licinio Boarini
Titolo dell' 0pera: Figure - cm 70 x 90